giovedì 1 settembre 2011

La partita vincente


La partita è una parte di allenamento che aspetti per tutta la settimana. Ti serve ad imparare e a paragonarti ad altri più  o meno bravi di te. Quando sei in campo tutto il resto non conta niente,  tranne che la palla deve essere tua e lotti, il pubblico, l’allenatore e i compagni di squadra non contano più, non li senti,  perché sei talmente tanto preso dalla foga che pensi solo a giocare.
La prima partita che ho vinto nella mia carriera da cestista è stata quella con il Lavena Ponte Tresa,  contro l’Oratorio San Filippo. Pensavamo di essere la squadra più scarsa del pianeta invece no.
Era un sabato,  il ritrovo in palestra era stato fissato alle tre per fare riscaldamento fino alle tre e mezza. Noi avevamo la divisa nera e loro quella rossa, l’arbitro era un ragazzo con capelli lunghi e con occhi castani come i capelli. Appena iniziata la partita con il salto della contesa, marcavo un ragazzino alto la metà rispetto a me. Alla fine del primo tempo eravamo in svantaggio,  ventidue a quindici, io  continuavo a ripetermi che la miglior difesa è un buon attacco.
Per questo motivo il giocatore che dovevo marcare non avrebbe dovuto ricevere palla, altrimenti sarei stato fregato,  quindi ho dovuto fare più fatica prima per non fargliela ricevere piuttosto che fare fatica dopo per togliergliela.
Alle fine del secondo tempo l’Oratorio San Filippo era sempre in vantaggio di due punti. Siamo scesi negli spogliatoi è  mi stavo già preparando la solita tirata d’orecchie  invece il nostro allenatore ci fece i complimenti per come stavamo giocando però ci disse che se avessimo voluto vincerla l’avremmo vinta  di sicuro.
Quando salimmo dagli spogliatoi ero più carico del solito con tanta energia da far bruciare il parquet. Al terzo tempo conducevamo noi con quarantasette a  trentadue e infine al quarto tempo vincemmo sessantasei a quaranta.
Quando ero seduto nella panchina,  per una sostituzione,  sentivo tutti i genitori, i compagni di squadra, l’allenatore e i dirigenti che urlavano,  io non facevo caso a tutto quello che stava succedendo perché stavo seguendo il gioco, quando sei in panchina capisci gli errori che fanno i tuoi compagni ma quando sei in campo no .
Alla fine della partita, insieme a tutti i miei compagni di squadra,  abbiamo fatto l’urlo in mezzo al campo per esternare la nostra fortissima emozione,  per la della nostra prima vittoria.
Fù la prima partita che vinsi con il Ponte Tresa e la sera stessa andammo a mangiare la pizza al ristorante Carillon, che si trova nella salita tra Ponte Tresa e Marchirolo.
Stefano, il nostro allenatore,  è riuscito a formare una vera e propria squadra di basket,  adesso giochiamo di gruppo.
Il mio ruolo all’interno della squadra è quello di ala e giocavo sempre tutti e tre i tempi, non ho mai ben capito perché l’allenatore mi facesse giocare così a lungo.  Forse perché con il tempo sono migliorato molto guardando i mie compagni di squadra, ma soprattutto perché ho sempre dimostrato grande interesse e impegno infatti, agli allenamenti ero sempre il primo ad arrivare
.

lunedì 4 luglio 2011

Derby Varese - Cantù

Questa è la seconda partita della Cimberio Varese che vado a vedere al Pala Whirpool di  Masnago. Il palazetto e molto grande con scritto all’esterno “Pala Whirpool”. Ci sono ben 5.300 posti a sedere per spettatori non inclusi posti per arbitri, giocatori e giudici, il palazetto è stato aperto solo nel 1964 con il nome di Lino Oldrini il primo cittadino di allora.
Ho ricevuto i biglietti gratis grazie alla mia scuola, la quale li ha ricevuti dalla Pallacanestro Varese, a seguito di un’incontro con i rappresentanti dei principali sport di Varese. La prima partita che ci è stata offerta era l’incontro tra il Varese e il Sutor Montegranaro.
La partita è stata vinta dal Varese con il risultato di ottantasei a settantacinque. Visto il grande successo della prima partita, la Pallacanestro Varese ci ha nuovamente regalato altri biglietti.        
La seconda partita che ci è stata offerta era l’incontro tra il Varese è il Bennet Cantù.
Sono partito alle sei e venti da casa mia con mia mamma, per poi incontrarmi alle sei e trenta con mio papà a Porto Ceresio. Mio papà stava ritornando da Mendrisio dove aveva accompagnato mia sorella Lara, che gioca anche lei a basket, a partecipare un torneo con la sua squadra. Durante il viaggio parlammo della probabile vincita del Bennet Cantù, io e mio papà eravamo totalmente decisi che vincesse la Pallacanestro Varese.
Quando arrivammo al palazetto di Masnago ormai erano le sette, quindi andammo a mangiare un panino. Durante lo spuntino incontrammo Desirèe e suo papà, Desirèe era una mia compagna di squadra anche di classe alle elementari.                                                                                                 
La partita ebbe inizio alle otto e mezza ma io con mio papà arrivammo mezz’ora prima per assistere all’allenamento. Finalmente iniziò!
Al primo quarto il Varese rimase continuamente in vantaggio di tre punti grazie alle triple del capitano. Durante tutta la partita c’erano i tifosi del Cantù che urlavano contro il Varese e viceversa. Alla fine del secondo tempo stava vincendo il Cantù, durante l’intervallo sono uscito a prender una boccata d’aria  perché dentro faceva veramente caldo. Quando sono rientrato era già cominciata la partita e ormai era già il quarto tempo. Il Cantù dominava sempre di cinque punti e alla fine della partita i tifosi del Cantù che erano pochissimi hanno festeggiato, invece,  tutto il resto dello stadio (tifosi del Varese) era triste per la perdita della partita. Alla fine della partita c’era una confusione infernale dentro e fuori dallo stadio, la polizia che si occupava della sicurezza non ci ha permesso di accedere al parcheggio, per questo motivo abbiamo dovuto girare per un’ora per trovare la macchina.
Dopo una settimana ho sentito alla televisione che il Bennet Cantù ha giocato contro il Monte Paschi di Siena, squadra attualmente vincitrice del campionato italiano, ed aveva perso di poco,  63  a 61. La partita è stata emozionante con momenti di gioia tristezza.

giovedì 30 giugno 2011

Andrea Bargnani

Andrea Bargnani (Roma, 26 ottobre 1985) è un cestista italiano. E’ alto 213 cm e pesa 113 kg, è stato soprannominato il mago, da Riccardo Pittis, per l’assomiglianza del cognome con il prestigiatore.
Al momento gioca nel Toronto Raptors, N.B.A., è stato la prima scelta assoluta nel 2006. La sua carriera di cestista iniziò già a cinque anni, la mamma giocatrice di Pallacanestro e lo zio, Massimo Balducci,  giocatore della Perugina Jeans e successivamente della Stella Azzurra di Roma, lo iniziarono al basket fin da piccolo.
Andrea Bargnani nel 28 giugno 2006 viene chiamato dai Toronto Raptors, fù il primo Italiano e primo Europeo ad andare a giocare nel campionato N.B.A.. Nei Raptors porta il numero di maglia sette,  l’undici che ha sempre portato in Italia l’ho ha lasciato a  Terrance Jarod Ford inoltre, perché suo zio Balducci portava il numero sette.
Quando è  stato introdotto nell’ NBA, avvenuta con la sua prima partita del 1 novembre 2006, contro i New Jersey Nets. Gioca 8 minuti segnando 2 punti, con 2 rimbalzi e 2 stoppate. Il 17 dicembre 2006 mette a segno la sua prima doppia-doppia contro i Golden State Warriors con 18 punti, 10 rimbalzi, 6 stoppate.
Arriva in nazionale nell’estate del 2007 con una media di 12 punti e di 7 rimbalzi a partita ma tutto ciò non basta per portare l’Italia in finale, portando la maglia con il numero dieci perché il numero sette ha dovuto lasciarlo al vecchio compagno di squadra Matteo Soragna.

Bargnani è dotato di una buona mobilità privo di palla, ottimo tiro dalla lunga distanza e molto bravo nella penetrazione in palleggio, anche quando marcato da giocatori più piccoli, caratteristiche originali per un giocatore della sua stazza e del suo ruolo, che lo rendono più simile ad un'ala piccola che ad una vera ala grande.
Questa sua agilità rende più difficili gli accoppiamenti difensivi, potendo sfruttare il doppio attacco difensivo con avversari più grandi o più piccoli di lui. Per le sue doti fisiche e di gioco è stato comparato a Dirk Nowitzki, giocatore tedesco che ha permesso ai Dallas Mavericks di vincere il titolo N.B.A. 2011, per le loro simili caratteristiche.

mercoledì 29 giugno 2011

Basket il mio sport preferito


Nell’inverno del 2009 è iniziata la mia passione per il basket.  Tutto iniziò  grazie a un dottore che cura la scogliosi,  avevo una scogliosi seria lui mi consigliò  di fare basket o nuoto. Io scelsi basket perché nuoto l’ho avevo già fatto per diversi anni e  poi per il motivo che sono alto e questo mi ha stimolato. Ho iniziato tutto il percorso con Marcello e Alessandro due giovani allenatori molto simpatici. Durante l’allenamento venivamo divisi in due squadre,  quelli più bravi e quelli meno bravi. Io facevo parte del gruppo dei  meno bravi; Elia, Cristian e Alessandro. Quelli più bravi erano;  Lorenzo, Dario, Leonardo, Nicolò, Morena, Alessandro, Michele, Alessio e Federico.

Il presidente del settore giovanile era Roberto,  un uomo molto gentile che trattava tutti i giocatori come propri figli, ci regalava nuove divise e tute. Un giorno Roberto mi chiese di andare all’allenamento un’ora prima dell’orario,  voleva insegnarmi a migliorare il mio tiro libero,  l’ho apprezzato molto.
Tra tutti i miei compagni di squadra il più simpatico era Leonardo con il quale frequentavo la prima media a Porto Ceresio. Leonardo veniva all’allenamento con suo fratello Michele, li accompagnava la mamma, la quale gentilmente passava a prendere anche a me.

Lorenzo non mi era tanto simpatico,  sentivo sempre che i compagni gli urlavano – Lolo, Lolo passa! –  ma lui non la voleva passare, sembrava che la palla fosse sua,  questo mi faceva sorridere. Con il tempo tutti sono diventati miei amici,  con loro sto bene scherziamo, ridiamo, giochiamo ma ci impegniamo molto.
Dopo due mesetti dal mio arrivo nella squadra è arrivata una ragazza, dicevo ai miei compagni che mi sembrava di conoscerla,  poi mi sono avvicinato e mi sono accorto che era Desirèe.
Con Desirèe  ho frequentato la stessa classe alle elementari e la stessa scuola di Porto Ceresio alle medie dove eravamo in due sezioni diverse.  Desirèe è un ragazza molto simpatica, un pò chiacchierona e molto giocosa.  Durante gli allenamenti Desirèe e Morena sono subito diventate molto amiche.
Un pomeriggio mentre ero a casa di Luca, un amico con cui ho frequentato l’elementari, sua mamma mi disse che Luca avrebbe dovuto iniziare a fare qualche sport, allora gli dissi- Lucia, io gioco a basket,  Luca è alto potrebbe iniziare anche lui a giocare con me-   lei – quando avete il prossimo allenamento?-  io- mercoledì alle sei,  lei – bene! Allora ci vediamo lì -.

Mercoledì alle sei Luca e sua mamma erano davanti all’entrata. Quando è arrivato Roberto, il presidente, Luca era talmente emozionato che aveva preso un pallone e aveva cominciato a tirare. Io gli dissi – Luca prima ti devi cambiare per poter giocare, ti accompagno nello spogliato -  Luca- non ho la tuta!-   io- andiamo a chiederla a Roberto-
Roberto scese nella sede della federazione e prese una tuta per Luca. Roberto gli disse – vatti a cambiare -  Luca – vado subito -. 

Alla fine dell’allenamento Roberto e gli allenatori ci chiamarono e ci comunicarono che sabato e domenica ci sarebbe stato un torneo a Cantello. Avremmo dovuto chiedere il permesso ai nostri genitori e comunicarlo telefonicamente.
Io chiamai Roberto e dissi che avrei potuto partecipare al torneo di sabato e domenica.
Il torneo di sabato andò bene avevamo vinto una partita su quattro e io avevo giocato almeno un tempo per partita. La domenica era andata ancora meglio di sabato, due partite su quattro vinte e io avevo giocato ancora tanto. In totale eravamo arrivati ottavi su dieci.

Ormai la stagione era finita,  ero arrivato troppo tardi, adesso ci sarebbe stata l’estate e dopo una nuova stagione. Durante l’estate andavo al campetto di Ponte Tresa a giocare con i mie amici e compagni di squadra per allenarci. Iniziata la nuova stagione ci fu una sorpresa un nuovo allenatore!
In privato chiesi a Roberto perché aveva cambiato allenatore, lui mi rispose per il motivo che gli altri allenatori non erano adatti a noi.

Il nuovo allenatore si chiama Stefano ed ha allenato diverse squadre. E’ un uomo di circa trenta  anni, la  prima impressione è stata positiva mi sembrò un’ allenatore bravo, simpatico e capace di creare una nuova squadra. Insieme all’allenatore si presentò un nuovo componente della nostra squadra  Antonio, un ragazzo sveglio e simpatico infatti io e lui  facemmo subito amicizia e spero che duri per molto. Dopo sei allenamenti facemmo la nostra prima partita contro la Robur Et Fides e purtroppo perdemmo settantacinque a venti. La seconda partita persa, la terza persa, la quarta persa e la quinta partita finalmente l’abbiamo vinta. Era una partita contro l’Oratorio San Filippo,  abbiamo vinto sessantadue a quarantasei. Adesso il basket è tanto per me, con mio papà sono pure andato a vedere diverse partite della Cimberio Varese al Pala Whirlpool,  una vinta è l’altra persa.

lunedì 27 giugno 2011

I vincitori d'Italia


Saranno Montepaschi Siena, squadra campione in carica ininterrottamente dal 2007, e Bennet Cantù, che ritrova una finale scudetto dopo 30 anni, a contendersi il tricolore del basket maschile di Serie A. e vince anche quest'anno il sesto scudetto d'Italia concludendo la partita 63-61.

I vincitori NBA


Sogno Dallas, incubo Miami! Primo titolo nella loro storia per i Dallas Mavericks, che si vendica della sconfitta proprio con gli Heat del 2006, superando Miami sul proprio campo 105-95. Dirk Nowitzki, con 21 punti realizzati e 11 rimbalzi conquistati, è stato nominato Mvp delle Finali NBA 2011